Psicoanalista ungherese. Tra i più illustri seguaci di Freud e suo intimo
amico dal 1908 sino alla morte, lavorò intensamente nel campo
medico-pratico, seguendo le direttive freudiane. Determinante fu la sua
influenza sulla formazione psicoanalitica di Melanie Klein. A lui si deve la
sperimentazione di numerosi metodi di analisi e di modifiche tecniche tese
soprattutto all'abbreviazione del trattamento psicoanalitico la cui durata,
secondo Freud e molti psicoanalisti di scuola freudiana, non può essere
inferiore ai sei mesi ed in genere si protrae per vari anni. È autore di
numerosi saggi in cui si soffermò dapprima sulle malattie nervose di
origine tossica ed infettiva, poi sui sogni, sul simbolismo, sulle perversioni
sessuali, sulle nevrosi di guerra. Si tratta di una produzione molto varia, a
carattere più pratico che teorico, sparsa su pubblicazioni diverse e solo
successivamente riunita in volumi (Miskolcz 1873 - Budapest 1933).